La pratica artistica di Vetturi si sviluppa tra scrittura e performance, in uno spazio discorsivo, autoriale, nel quale prendono nuova forma le memorie e le esperienze immersive dell’artista. Le sue opere hanno spesso toccato il tema dell’invisibilità: dalla fascinazione per la figura del ghost writer (Un libro di specchi, 2014), al viaggio nella malattia che consuma i ricordi (Alzheimer Café I e II, 2014-15), fino al mistero attorno alla figura dello scomparso Ettore Majorana (La mossa di Ettore, 2014). Nelle sue installazioni e performance Vetturi negozia costantemente con lo spettatore nuove regole di relazione (Una mostra, 2012; La funzione, 2009). Il suo lavoro è stato esposto in numerose istituzioni, quali Strauhof, Zurigo (2016), MACRO, Roma (2015), MAXXI, Roma, Kunsthalle Göppingen, Tranzit.ro, Bucharest (2014), Fondazione Sandretto Torino, Viafarini, Milano (2012), Tenuta dello scompiglio, Lucca (2011).